domenica 22 maggio 2011

Gesù non l'hai mai Detto

Ecco un libro che vi lascerà a bocca aperta, perché, anche se non siete credenti, la figura di Gesù e tutto ciò che ne deriva, ha a che fare nel bene o nel male con la nostra storia, la nostra cultura e il nostro presente.


Gli scaffali delle librerie straboccano di libri di argomento religioso, e i loro autori spacciano (spesso) i loro testi come "sensazionali", "sconvolgenti", "una rivelazione che la Chiesa non vuol farti conoscere" e via di questo passo.
Tranquilli: gli autori di tale paccottiglia possono vantare solamente il titolo di "esperi" a promuovere se stessi e poco altro.

Mentre l'autore di questo testo, Bart D. Ehrman, è uno dei massimi biblisti viventi, quindi, la materia che tratta la conosce a menadito.

Nel libro si spiega come non esista il testo primo dei Vangeli (del Nuovo Testamento in generale).
Di come non possediamo insomma la copia prima, l'originale.

Quello in nostro possesso sono solo copie di copie di copie tramandate nei secoli. Con un problema: i copisti, nei secoli, hanno commesso degli errori di trascrizione.
Quando non proprio delle alterazioni volontarie!

Ehrman chiarisce come si sia giunti alla formazione del canone del Nuovo Testamento e i problemi che si pongono agli studiosi di fronte ad antichi (a volte moooolto antichi) manoscritti in cui mancano vicende riportate in altre versioni, o passi il cui cambiamento di una sola parola altera il senso di un'intera frase.
E trattandosi dei Vangeli, quale sia esattamente il senso da attribuire a un passo (o capire se quel passo se l'è inventato un monaco di sana pianta) non è certo un problema da poco.

I- Le origini dei testi sacri cristiani.
II- I copisti dei primi secoli cristiani.
III- Versioni del Nuovo Testamento.
IV- La ricerca dei testi originari.
V- Originali che contano.
VI- Alterazione del testo con motivazioni teologiche.
VII- Il contesto sociale delle Sacre Scritture. 



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